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Si sa, gli artisti non amano affatto “dare spiegazioni” sulla propria arte.

Non fa certo eccezione Pablo Picasso, il quale nel corso degli oltre settanta anni di carriera alle domande di giornalisti, critici o collezionisti sul perché della sua arte sostanzialmente rispondeva: “Perché no?”

Più generoso si è rivelato con le sue donne, mogli o amanti, che si sono interessate alla sua ricerca: non è il caso della prima moglie Olga o di Marie Therese, quasi indifferenti se non insofferenti, mentre sono Dora Maar, Francoise Gilot e Genevieve Laporte che più di tutte hanno vissuto da vicino il Picasso artista.

E’ stata la giovanissima Genevieve, che a soli diciassette anni e ingenuamente sottopone la scomoda domanda, ma la risposta di Picasso non la spaventa, anzi, è probabilmente in quel momento che scatta la scintilla.

La relazione inizia nel 1951, ma come tutte le storie di Picasso, si conclude: eccezionalmente però senza rancore.

Il ricordo di quel periodo è nei disegni che Picasso regala a Genevieve, 20 in totale, che la donna conserva gelosamente fino a quando non decide di venderli in asta con una stima di quasi 3 milioni di dollari.

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